mercoledì 25 febbraio 2015

Umani: troppi o troppo stupidi?

Dagli inizi del 2014 si leggono notizie in merito al sovraffollamento del pianeta, ad opera umana, con conseguente scarsità delle risorse essenziali. I capi di governo europei si sono detti così preoccupati in merito da aver creato un fondo ed un gruppo di ricerca destinati a scoprire alternative alle attuali fonti di approvvigionamento comuni. In pratica i politici europei stanno spendendo milioni di euro nel tentativo di sviluppare una nuova dieta, bilanciata, per il nostro futuro... Pagando scienziati affinché si destreggino tra muffe, alghe e insetti al fine di renderli appedibili anche per noi consumatori occidentali. Immaginate la domenica del futuro, quando saremo tutti riuniti a tavola -con l'acquolina alla bocca- pronti a gustare un delizioso cosciotto di cavalletta! :D Si ride per non piangere, ovviamente, dato che questa idea, pur parvendo assurda, è stata appoggiata da diversi paesi europei. L'unica ragione per cui non stiamo già sgranocchiando cavallette e "bacarozzi" è da ricercare in una, ormai ecchia, norma europea che bolla come "non cibi" gli insetti di qualsiasi categoria.
Non pensiate però di essere in salvo dato che i politici europei sono già a lavoro in cerca di una soluzione al problema.
Entro il 2050 avremo problemi di risorse, su questo sono d'accordo tutti gli esperti del pianeta, ed una alimentazione "carnivora" molto presto non sarà più sostenibile, va bene... Ma stabilire che questa vada sostituita con una alimentazione a base di insetti, dandoci così tutti all'entomofagia, è una affermazione stupida come poche.
Siamo italiani. Abbiamo inventato, da parte dei greci, la dieta più bilanciata della storia. Diffondiamo ed adoperiamo quella.
La dieta mediterranea è ricchissima di nutrienti ed è ben strutturata. È praticamente una dieta vegetariana, quindi sostenibile per il pianeta. Perché, dunque, dovrei compensare una possibile carenza proteica mangiando insetti e farine di insetto invece di mangiare legumi e frutta secca tipici della nostra tradizione?
Le proteine, come sarebbe bene sapere -specie se si è a capo di una nazione-, sono contenute in tutti i legumi ed in moltissimi altri alimenti di origine vegetale -a partire dal frumento-dunque piuttosto che spendere milioni tentando di rendere commestibili dei poveri insetti e darci al loro allevamento intensivo forse sarebbe bene istruire le persone in merito all'alimentazione umana, partendo proprio da coloro che dovrebbero amministrarci.
Gli insetti sono prolifici, facili da allevare, hanno un rapido sviluppo ed il loro allevamento porterebbe solo al 14/22% delle emissioni di co2 contro l'80% dei macelli, è vero, ma la coltivazione di semi utili quale la soia, già prodotta su vasta scala per nutrire gli animali da macello, lenticchie, fagioli, ceci, semi di canapa, mandorle ecc... Sarebbe molto più sostenibile, oltre che logica e francamente meno disgustosa.
Ad oggi esistono 1900 specie di insetti commestibili (conosciute) che sono fonte d'approvvigionamento per oltre due miliardi di persone, al di fuori dell'Europa, abituate a nutrirsene con gusto, dato che sono parte integrante della tradizione culinaria di diversi popoli. Non voglio ergermi ad arbitro su nessuna cultura o popolo (giustamente), ma trovo assurda, quasi offensiva, l'idea di istituire una task force europea al fine di distruggere la nostra tradizione culinaria millenaria -già bilanciata e addirittura famosa per i suoi effetti benefici- e sostituirla con una molto meno salutare di derivazione estera.
Lasciamo dunque gli insetti a chi adora mangiarli e affrontiamo di petto ogni sostenitore del "novel food".
Al diavolo la task force -voluta da coloro che vogliono dare solo l'apparenza di miglioramento- pagata milioni di euro con i nostri soldi...
In tempi di crisi come questi, con una catastrofe planetaria alle porte, questi illuminati pensano di spendere milioni nella creazione di un gruppo di "Avengers della cotoletta di lombrico" solo per poter dire d'aver fatto qualosa in merito al problema piuttosto che adottare la soluzione più semplice e risolverlo.
Concludendo credo sia giusto ritenere che l'unica cosa realmente non più sostenibile sia l'idiozia umana -con tutto ciò che ne consegue-. Gli umani, dunque, non sono troppi, ma troppo stupidi

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